Si è tenuto nella giornata di ieri un importante incontro in Regione per discutere la problematica dei nuovi LEA e del nuovo nomenclatore delle prestazioni nell’ambito dei flussi della specialistica ambulatoriale.
Presenti all’incontro oltre alla dottoressa Enrica Ricci, dirigente del Servizio Pianificazione, Programmazione e Controllo strategico del SSR, l’ing. Baldacci e i dirigenti Regionali, mentre per il nostro ordine erano presenti Federico Pompei (presidente dell’Ordine TSRM PSTRP PG-TR), Marco Tonelli (presidente della CDA nazionale Dietisti), M. Pia Angellotti (presidente della CDA regionale Dietisti), Giulia Della Bina (consigliere della CDA regionale Dietisti).
È stata riportata in particolare la difficile situazione vissuta da inizio anno dai Dietisti, ma anche quella delle altre Professioni Sanitarie afferenti al nostro Ordine, che risultano ora assenti dai flussi della specialistica ambulatoriale.
È stato chiarito dagli interlocutori della Regione, come definito a livello ministeriale ed in conferenza Stato-Regioni, che con l’entrata in vigore dei nuovi LEA, la specialistica ambulatoriale include soltanto prestazioni erogabili dalle professioni mediche in quanto il requisito necessario è legato alla presenza del referto medico.
Infatti, potendo prescrivere, possono erogare le stesse ed accompagnarle con l’emissione del referto. Gli stessi flussi della specialistica ambulatoriale possono tuttavia comprendere, ad oggi, solo l’operato di quelle professioni sanitarie non mediche che, svolgendo esami tecnico-strumentali, sono integrati nel flusso operativo che si completa con il referto medico come ad esempio le professioni dell’area tecnica ad eccezione appunto del dietista.
Questa procedura operativa appare non applicabile nell’ambito lavorativo sia del dietista sia delle altre professioni sanitarie soprattutto dell’area della riabilitazione come logopedista, podologo, educatore professionale, terapista occupazionale, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnico della riabilitazione psichiatrica ed ortottista in quanto non catalogabili in maniera prioritaria come una prestazione di tipo strumentale.
Il tavolo di confronto, durato oltre due ore, ha convenuto quanto segue: nell’attesa che a livello nazionale tutte le Professioni Sanitarie possano rientrare nei flussi della specialistica ambulatoriale, in particolare grazie al lavoro nei Tavolo ministeriali dei LEA ed al proseguo delle attività legislative riguardo la norma sull’equo compenso (Lg.49/2023), si lavorerà di concerto per creare dei percorsi alternativi, tracciabili ed uniformi a livello regionale in tema di presa in carico del pz. da parte del singolo professionista all’interno dei percorsi sanitari regionali. Tali percorsi saranno specifici per ogni professione d’interesse ed applicati quindi al lavoro del dietista e delle altre professioni del nostro Ordine.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre sottolineato come da inizio 2025 l’assistenza nutrizionale è diventata incerta e caotica; è stato descritto in particolare il quadro dell’attuale attività del dietista nelle 4 Aziende sanitarie dell’Umbria il quale evidenzia una grossa difformità nel tentativo delle singole Aziende di assicurare il servizio sanitario.
Da ciò emerge la necessità di creare questi nuovi percorsi che, come già detto, esulano dalla ricetta dematerializzata e dai flussi della specialistica ambulatoriale, in tempi quanto più rapidi possibile.
Sarà compito dell’Ordine e delle componenti delle CDA quello di contribuire, se necessario, alla creazione di questi percorsi ed all’adempimento del tutto in tempi possibilmente celeri.