La pari dignità passa dall’art. 65

Oggetto: Disegno di legge di bilancio 2021 Bozza articolato.

Se dovessimo dare un titolo a questa lettera, sarebbe: La pari dignità passa dall’art. 65.

Per riconoscere e continuare a garantire quanto di efficace le professioni sanitarie hanno offerto in termini di assistenza nelle straordinarie e urgenti condizioni determinate dalla diffusione del virus e della sua malattia, Covid-19, occorre trattarle in modo equo, con pari dignità, ispirandosi ai principi costituzionali. Oltre che iniqua, l’attuale versione degli artt. 65 (Disposizioni in materia di indennità di esclusività della dirigenza medica) e 66 (Disposizioni in materia di retribuzione degli Infermieri del Servizio sanitario nazionale), è destinata ad esacerbare i distinguo e i contrasti tra le professioni sanitarie, anziché rafforzarne la giusta, auspicata e necessaria coesione.

Anche nel periodo di emergenza pandemica le professioni sanitarie, tutte e insieme, hanno garantito e continuano a sostenere il Servizio sanitario nazionale, pertanto non è ammissibile che, nei fatti, alle stesse siano poi riconosciute medaglie di diverso valore:

  1. i Medici, che percepiranno somme significative a partire dal 1° gennaio 2021;
  2. gli Infermieri, per i quali sono state previste cifre irrisorie, che potranno essere percepite chissà quando perché rimandate alla contrattazione collettiva nazionale;
  1. le altre professioni sanitarie, nemmeno citate, per le quali non è stato previsto alcunché.

Di fronte a tale incomprensibile e inammissibile disparità di trattamento da parte del Governo, non possiamo che manifestare una ferma e risoluta indignazione e contrarietà.

La multidisciplinarietà deve essere sostenuta non solo a parole, ma anche nei fatti e non può passare attraverso la valorizzazione di una sola professione: il rapporto di esclusività deve essere riconosciuto a tutte le altre professioni sanitarie coinvolte, prevedendo idonei stanziamenti.

Noi, rappresentanti istituzionali, non possiamo e non vogliamo fare l’attività propria delle OOSS, dalle quali ci aspettiamo una rapida, ferma e determinata presa di posizione a sostegno di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che in questi mesi hanno dato ulteriore prova di alto senso di responsabilità e grande competenza, facendo rinunce e tanta fatica, fronteggiando ansie e paure, contagiandosi, ammalandosi e, in troppi casi, perdendo addirittura la vita.
Possiamo, però, pretendere il doveroso rispetto per le professioni rappresentate e per i professionisti iscritti, tramite la  valorizzazione delle loro competenze e delle loro specifiche attività svolte, anche nella dimensione normativa e in quella contrattuale.

È bene che queste informazioni e riflessioni arrivino rapidamente al maggior numero di colleghi e colleghe, pertanto vi chiediamo di attivarvi in tal senso.

A chi tra di loro svolge attività sindacale chiediamo di farsene carico in tale veste, affinché alle nostre iniziative istituzionali si affianchino in modo sinergico quelle dei sindacati. Per contro, noi e i nostri iscritti dovremo sostenere con una forte adesione le eventuali iniziative che le OOSS intraprenderanno sul tema.

Per tali iniziative, estendiamo l’invito alle colleghe e ai colleghi Infermieri che non saranno certamente soddisfatti di quanto, al di là della mera forma, è per loro stato previsto.

Trattandosi di una bozza, confidiamo che nei prossimi giorni il Governo modifichi il testo del disegno di legge, rendendolo costituzionalmente ammissibile e degno di un Paese civile.

FNO TSRM PSTRP

Ordine TSRM PSTRP di Perugia e Terni